Bacino di laminazione

Ancora una volta è la natura che paga per gli sbagli pianificatori e le forti pressioni dell’economia

Le pianure del Mendrisiotto sono ormai occupate in gran parte da strade, svincoli, impianti, capannoni, centri commerciali e depositi di ogni genere. Per far posto a tutte queste strutture si è continuato per anni ad aggredire la natura e il territorio. Il Moree è stato incanalato, il Laveggio da Mendrisio a Riva San Vitale è ridotto ad un triste canale e i riali delle colline di Stabio sono stati brutalmente addomesticati. E poi sono scomparsi campi e prati sotto le ondate speculative di casette unifamiliari, di prefabbricati più o meno industriali, di centri commerciali giganteschi o sotto gli enormi cumuli delle discariche di inerti.

È giunto ora il momento di dire basta a questa devastazione del Mendrisiotto perché, se gli interventi nuovi dovessero proseguire alla maniera degli ultimi tempi, nel giro di pochi decenni il paese sarebbe ridotto ad una grande area cementificata: una specie di catino rumoroso, inquinato, paesaggisticamente rovinato, nel quale le condizioni di vita per tutti gli esseri viventi sarebbero gravemente compromesse.

L'opposizione al progetto

Nel 2009 come primo intervento del gruppo di lavoro, che stava csotituendo l'associaziopne Cittadini per il territorio, abbiamo deciso di opporci al progetto di Bacino di laminazione inviando una lettera a tutti i Gran Consiglieri e al Consiglio di Stato.

A seguito di questo intervento il progetto è stato ritirato e si è dato mandato di cercare soluzioni alternative.

Attualmente il committente è il comune di Mendrisio che ha presentato una variante differente a Genestrerio in zona Valera. Il nuovo progetto in alternativa alla diga prevede un allargamento dell'alveo e la sua rinaturazione. Questo permetterebb anche di rendere più accessibili le rive.

Attualmente la procedura pare bloccata da ricorsi.